Nel corso dell’anno scolastico appena concluso, Francesco Conti, classe III A della “Carducci – Purgotti” è risultato vincitore al concorso artistico – letterario « Alla ricerca di… I luoghi della mia vita tra emozioni, ricordi e sogni a me cari» promosso dall’ ITAS Giordano Bruno di Perugia.
L’opera presentata, la bellissima poesia “La mia terra” , è incentrata sui ricordi della casa di campagna della nonna materna.
Tanti auguri e complimenti al nostro novello scrittore e poeta che invitiamo a continuare a scrivere e a regalarci le emozioni della penna!
LA MIA TERRA
Quando, ai bei tempi andati,
si giungeva ai piedi di quel casolare
si percorreva un polverosa strada di campagna,
e si giungeva ad un campo
che non apparteneva a nessuno,
piccolo angolo di paradiso.
Primaverili giornate
Calde e impetuose,
ma genuine
arrivavano
lungo quella strada distorta e scoscesa.
E, oltre quel gran cancello,
artefice dei divertenti giochi d’infanzia,
si scorge una casa, la bella casa.
In quel meraviglioso spazio di quattro mura,
teatro delle più disparate attività,
giace ora un velo di solitudine.
La Padrona e Madre non c’è più.
Ma scendendo le strette scale di pietra
O percorrendo uno scosceso e ripido sentiero
Si può ancora giungere al nostro piccolo ma immenso prato.
Quel prato ove in estate crescono le margherite,
quel prato che in autunno accoglie le mele marce degli alberi,
quel prato ove i giovani giocano i loro giochi preferiti
quel prato dove si passeggia le sere d’estate pensando al futuro,
quel prato che dà accesso a campi e territori vari
quel prato dove la tristezza ci abbandonò.
E ancora più in là
Il piccolo gazebo
ancora profuma di biciclette sfreccianti su tappeti di foglie
di progetti mai realizzati
e di azioni mai compiute.
E ancora più in là
Ammirando e passando si giunge ad una rada foresta di ulivi,
foresta trasudante di piccole menti e prime esperienze,
foresta che a loro cambiò la vita.
Nel mezzo, un piccolo albero,
più piccolo degli altri, ma più grande dentro.
Quell’ alberello ancor chiama,
quell’ alberello ancor risuona di preghiere mai tornate indietro
quell’ alberello chiama:
Isabella.